ACIDI GRASSI
I grassi presenti negli alimenti costituiscono la fonte più concentrata di energia (Ben 9,3 Kcal per grammo, contro le 3,75 kcal per grammo fornite dai carboidrati e 4 Kcal dalle proteine).
I grassi sono utilizzati immediatamente per fornire energia oppure, quando sono in eccesso, possono essere immagazzinati come scorta.
Si tratta di macronutrienti fondamentali per la vita, perché sono il componente principale delle membrane cellulari e sono essenziali per il trasporto di alcune vitamine (A, D, E e K).
ACIDI GRASSI COSA SONO
Possiamo catalogare i grassi a seconda della loro struttura chimica.
Grassi monoinsaturi
Sono liquidi a temperatura ambiente. Ad esempio, i grassi monoinsaturi abbondano nell’olio di oliva. Questi grassi sono in grado di ridurre i livelli di colesterolo “cattivo” LDL, mentre non alternano il colesterolo HDL, detto “buono” (poiché svolge la funzione di liberare le arterie dai depositi di colesterolo LDL).
Grassi polinsaturi
Sono i grassi presenti negli oli di semi e nella frutta secca a guscio. Sembra che questi grassi possano ridurre non solo i livelli di colesterolo LDL, ma anche quelli di HDL, per cui non si dovrebbero assumere in quantità eccessive.
Un discorso a parte meritano i grassi essenziali detti EFA (Essential Fatty Acids) ovvero gli Omega-3 e gli Omega-6. Vengono spesso chiamati vitamina F per la loro importanza. In particolare, gli Omega-3 sono associati ad una bassa incidenza di cardiopatie e presiedono alla produzione degli eicosanoidi “buoni” e “cattivi” (super-ormoni che controllano molte attività dell’organismo)
Grassi saturi
Sono generalmente solidi a temperatura ambiente e contenuti in gran parte negli alimenti di origine animale (burri e formaggio). Sono grassi associati all’accumulo di colesterolo LDL. Per questo motivo sono da limitare perché un eccesso potrebbe causare problemi al cuore e alla circolazione.
Grassi idrogenati
Sono grassi non presenti in natura, ma ottenuti mediante un procedimento chimico chiamato “idrogenazione” che consiste nel trasformare un grasso polinsaturo liquido in un grasso saturo solido. Il tipico esempio è rappresentato dalla margarina. Questa caratteristica li rende “a lunga scadenza”, ossia non si degradano nel breve periodo e questo è uno dei motivi (oltre al basso costo) per cui i prodotti industrializzati (merendine,ecc.) ne fanno grande uso.
Questi grassi sono associati all’aumento del colesterolo “cattivo” LDL e al contemporaneo abbassamento del colesterolo “buono” HDL, aumentando i rischi di patologie cardiovascolari.
Due studi in particolare li hanno messo a confronto con i grassi saturi concludendo che sono decisamente più dannosi per il cuore. Sembra che i rischi possano aumentare del 30% circa quando la dieta è ricca di questi dannosi grassi.
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